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Scorri Giù

 Maristella Rana

“Tutto quello che sentiamo nel profondo deve essere espresso.”

(Hans Hartung).

 

In una polifonia e sinfonia di colori e tracce, ogni opera dell’artista Maristella Rana si propone come l’epifania della voce interiore dell’artista così come dell’osservatore. In un percorso di purificazione graduale che porta  alla sparizione di ogni simbolo e soggetto riconoscibile, ogni opera diviene la riproduzione di ideali, immagini e segni attraverso pennellate gestuali e liberatorie divenendo in tal modo la traccia di ciò che man mano è scomparso. Il colore, squillante e irruento, diviene il soggetto dell’opera, occupa l’intera superficie della tela  divenendo il veicolo primario di un linguaggio spontaneo liberatorio ed immediato, di un’irruenza dirompente che conduce lo sguardo del fruitore a muoversi entro i limiti fisici dell’opera alla ricerca continua di un punto focale. Ricerca che non trova compimento immediato ma genera il senso di fascinazione proprio dell’arte attraverso la simulazione e dissimulazione dell’immagine.

Vicina alla lezione dell’espressionismo astratto americano, il linguaggio pittorico di Maristella Rana può essere considerato astrazione calda e poetica in cui il significato razionale lascia il posto al senso espressivo ed alla narrazione visiva che coniuga l’immediatezza del segno grafico con la forza cromatica densa di suggestioni.

In un periodo in cui l’artista è chiamato a rendere visibile l’invisibile in una società liquida e frenetica densa e pregna di immagini, Maristella Rana attraverso le sue opere suggerisce all’osservatore di smettere di guardare e pensare continuamente per connettersi con la parte più intima dell’Io. Utilizzando le parole del filoso francese J. Baudrillard, i “caratteri di shock, di stranezza, di sorpresa, di inquietudine e di liquidità così come di autodistruzione, di istantaneità e di irrealtà” rintracciabili in ognuna di queste opere, ci permettono di addentrarci oltre quel limite del conosciuto e del conoscibile superando quello che è chiaro e visibile sorprendendoci ed emozionandoci sempre.

 

Testo critico di
Giovanni Masiello

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BIOGRAFIA

“Cosa si muove dietro le apparenze?”

È la domanda che si pone l’artista Maristella Rana nell’affrontare tanto la sua vita personale quanto la sua produzione artistica. Classe 1975, nata e cresciuta a Bari in un ambiente stimolante e in fermento, trascorre gli anni dell’infanzia e della adolescenza affascinata dallo studio e dalla figura di un giovane artista che come ella stessa racconta “vedevo tracciare linee sulle tele e poi riempire spazi con i colori”. Si può considerare questo il primo ingenuo, involontario approccio con la pittura e con l’arte. Il primo seme di quello che sarà  poi un percorso di vita. Sempre alla ricerca di nuovi stimoli e di esiti artistici diversi,  dopo il liceo decide di trasferirsi  a Venezia dove per sette anni si nutre di  arte dal respiro più  internazionale. Sono questi gli anni in cui inizia ad avvicinarsi ed allinearsi ai suoi artisti di riferimento: dopo un primo approccio all’arte nipponica (che resterà un punto fermo nella sua indagine artistica) si addentra nello studio   e nell’indagine degli artisti americani del ‘900. Sono anche gli anni delle prime importanti commissioni di cui ricordiamo la realizzazione delle illustrazioni per i manuali di grammatica italiana “Ricordi? Percorsi ragionati nelle strutture della lingua italiana.” editi da Guerra Edizioni.  Agli anni veneziani segue il  trasferimento a Milano dove perfeziona il suo percorso artistico studiando allo IED. Sono anni ricchi di impulsi creativi grazie ai corsi di studio tenuti da docenti che trasmettono ed aprono alla giovane artista nuovi orizzonti: dal corso di fumetto tenuto da Alberto Ponticelli e Massimo Giacon a quello di cinema di Tina Porcelli e sociologia di Gianni Emilio Simonetti.  Anni particolarmente importanti per Maristella Rana la quale  è chiamata a collaborazioni pubbliche e private con riviste di settore ed organizzazioni culturali. Sono di questi anni la partecipazione al Salone del Mobile del 2008 come artista dove presenta una serie di incisioni e la collaborazione con la Benetton per un progetto artistico collettivo.  Contemporaneamente va maturando il suo personale linguaggio pittorico. Intimismo e meditazione ne sono alla base ed è in questi anni che all’arte di Basquiat, da cui trae il tratto grafico e gestuale, si associa il colorismo e l’immediatezza pittorica dell’espressionismo astratto americano ed in particolare del Color Field Painting. Man mano la figura, il segno ed il simbolo  riconoscibile lasciano spazio a tracce. Pennellate irruente ed immediate, dense di colore, diventano lo strumento di liberazione ed espressione di un mondo interiore stratificato e sfaccettato. Espressione di irruenza dirompente, la pittura di Maristella Rana diviene momento catartico di analisi  ed autoanalisi di sé  e del mondo circostante.

Presente in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero, Maristella Rana vive e lavora attualmente a Forte dei Marmi (Lu) dove ha sede il suo studio, luogo di incontro e condivisione di  collezionisti e amanti dell’arte.

 

Giovanni Masiello 

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